Il Coronavirus ha cambiato il mondo del lavoro. Nel post Covid quali saranno quindi le competenze e le professioni più richieste?

L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus ha avuto effetti su molteplici aspetti della nostra vita. Oltre ad aver modificato le abitudini di vita sociale e ad aver causato problemi economici, ha colpito anche il mondo del lavoro.

Mentre a rischio ci sono diversi settori, sono emerse al contempo nuove figure professionali. E se è vero che alcune di queste ultime avranno vita solo fino a quando la pandemia non sarà del tutto scomparsa, dall’altra l’emergenza sanitaria ha delineato con maggiore chiarezza quali potrebbero essere negli anni a venire le competenze richieste in ambito lavorativo per far fronte ad eventuali crisi. 

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Post Covid: le professioni richieste nel breve periodo

Non sappiamo con certezza quando il Covid verrà del tutto debellato, ma sicuramente, almeno per un bel po’ di tempo sarà necessario ricorrere a figure professionali che prima della pandemia non esistevano.

Tra le professionalità emerse nell’ultimo anno troviamo: addetti alla misurazione della temperatura, responsabili del tracciamento dei contagi, addetti alla gestione code e distanziamento, addetti alla sanificazione, responsabile del lavoro da remoto, addetti al confezionamento e cucitura di mascherina.

A questi si aggiungono figure professionali che già esistevano, ma che generalmente venivano impiegate con meno frequenza come gli addetti alla consegna, addetti alla preparazione delle spedizioni per gli acquisti online e interior designers per la riconfigurazione e disposizione interna di uffici e locali. 

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Post Covid, i dati di Adecco

Il mercato del lavoro del futuro probabilmente vedrà una grande richiesta di specialisti nel campo medico, infermieristico e farmaceutico. L’emergenza sanitaria ha infatti evidenziato la necessità di implementare il numero di professionisti nel suddetto settore.

Non a caso, infatti, negli ultimi mesi, si è parlato in Italia di abolire il test di ammissione alla facoltà di medicina, proprio per l’urgenza di formare nuovi medici. Come si è anche molto discusso delle difficoltà di reperimento di infermieri a causa del taglio della spesa sanitaria. La carenza di personale ha così costretto ad anticipare sessioni di laurea o richiamare in servizio infermieri in pensione. Sicuramente, quindi, tra le figure professionali più richieste anche nel post Covid ci saranno quelle del comparto medico e sanitario.

Medesime prospettive anche per il settore farmaceutico. Stando ai dati raccolti da Adecco Italia, infatti, durante il Covid è cresciuta la richiesta di operai in ambito chimico e farmaceutico per la produzione di disinfettanti e mascherine (+ 40% rispetto del pre-Covid).

La pandemia ha inoltre cambiato le modalità di fare shopping, con maggiore ricorso all’acquisto online e di conseguenza anche le figure professionali richieste. È cresciuta, infatti, la domanda di magazzinieri per preparare la spesa online e di addetti al trasporto (+60%).

In aumento anche la richiesta di addetti alle pulizie ed interventi di sanificazione (+ 40%).

Infine, è cresciuta la richiesta di profili legati al mondo digitale. L’emergenza sanitaria, infatti, come ha anche scritto Jennifer Edmond, codirettore del Trinity Long Room Hub Arts & Humanities Research Institute Collage di Dublino che ha condotto una ricerca in merito, ha evidenziato come siano state importanti le competenze in information Communication Tecnology. Senza l’ICT infatti, non avremmo potuto essere in contatto virtuale su piattaforme come Zoom, Google o Facebook che sono quindi diventate estremamente importanti durante la pandemia. 

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Post Covid: le skills più richieste nel 2025 secondo Il World Economic Forum

Il WEF ha recentemente pubblicato un approfondimento, Future Job 2020 relativo alle professionalità emerse durante il Covid e alle skills che sarà necessario avere anche nel futuro per riuscire a tenere il passo nel mercato del lavoro. Un mercato che sta subendo una trasformazione senza precedenti sotto la spinta dell’automazione. Il Covid-19 ha infatti accelerato la digitalizzazione dei processi di lavoro circa del 92%. È aumentata la domanda di Machine Learning Specialist, Digital Marketing, Data Analyst e Scientist e Sviluppatori di software e applicazioni

Diventerà quindi cruciale nel prossimo futuro sviluppare nuove skills, in virtù della crescente necessità da parte dei lavoratori di interfacciarsi con i nuovi sistemi tecnologici della trasformazione digitale. Importante in ogni caso non sarà  solo avere la laurea, ma soprattutto le competenze giuste. L’accelerazione digitale, ha infatti specificato il WEF, ha evidenziato la necessità di persone con conoscenze variegate e capacità di apprendimento che vadano oltre il puro e semplice titolo di studio. Saranno predilette quindi soprattutto anche competenze trasversali, le cosiddette soft skills. 

Tra le skills richieste in ambito lavorativo secondo il World Economic Forum ci saranno: pensiero analitico e innovazione, apprendimento attivo e strategie di apprendimento, capacità di analisi, creatività, originalità e spirito d’Iniziativa, leadership e influenza sociale, uso di tecnologie, monitoraggio e controllo, progettazione e programmazione tecnologica, resilienza, gestione dello stress e flessibilità, ragionamento, problem solving e ideazione.

Post Covid: le competenze richieste secondo Forbes

Non molto diversa è anche l’analisi condotta da Forbes. La rivista statunitense di economia ha infatti delineato quali saranno le nove skills del lavoratore ideale post Covid più richieste dai datori di lavoro.

Tra le competenze predilette troviamo, anche in questo caso, quelle nel campo digitale e dell’IT. Sarà importante, inoltre, avere competenze in data analysis in quanto le aziende che riusciranno a comprendere meglio le tendenze del mercato post Covid avranno più probabilità di sopravvivere alla crisi economica creata dall’emergenza sanitaria. Tra le altre competenze trasversali spiccheranno la creatività e la flessibilità, cioè la capacità di adattarsi alla continua evoluzione dei posti di lavoro e di migliorare continuamente le proprie skills alla luce di cambiamenti repentini.

«Durante la pandemia – scrive Forbes – abbiamo potuto assistere all’importanza della creatività. In particolar modo le imprese che sono state capaci di sviluppare nuovi prodotti o innovazioni sono state quelle maggiormente in grado di superare la tempesta. Anche nel mondo post Coronavirus, quindi, servirà l’ingegno umano per inventare nuovi prodotti e nuovi modi di lavorare».

Importante sarà anche il critical analytic thinking, il pensiero critico analitico. «Abbiamo assistito – scrive ancora Forbes – alla diffusione di fake news e pessime rappresentazioni di dati e studi. Le persone che possono quindi oggettivamente valutare le informazione da fonti diverse e determinare quali siano credibili e quali no, saranno ben tenute in considerazione. Le organizzazioni infatti avranno necessità di pensiero analitico e critico per capire quale informazione sia utile anche per prendere decisioni».

Infine, competenza sempre più richiesta dalla aziende anche in futuro sarà la leadership, la capacità di guidare un team con autorevolezza, cercando di tirare fuori il meglio da ciascuno anche in situazioni critiche. 

 

Nell’era del Post Covid saranno dunque variegate le competenze e le professioni richieste. In ogni caso, tutti gli esperti sono d’accordo che il futuro sarà caratterizzato da nuove modalità di lavorare per le quali si adotterà un sistema ibrido di lavoro da remoto e lavoro da casa. Una delle figure che potrebbe essere sempre più richiesta nei  prossimi anni è  l‘head of remote work, il responsabile del lavoro da remoto. Questo specialista emerso durante la pandemia, infatti, sta acquisendo sempre più visibilità tra le nuove figure professionali soprattutto nel mercato americano, occupandosi di attivare e gestire lo smart working in maniera funzionale all’interno di un’ azienda. 

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