Sempre più persone oggi sentono la necessità di essere in connessione tra di loro. Quale valore assumono, quindi, le community in tempi di crisi?
Unità, partecipazione, condivisione: sono questi i tre ingredienti principali delle community, oggi sempre più diffuse sia nel mondo offline che online. Sentirsi parte di qualcosa è una necessità intrinseca dell’uomo e le community rispondono bene a questa esigenza: esse, infatti, riuniscono persone che condividono interessi, ideologie, passioni e, in alcuni casi, offrono loro dei servizi.
Se in tempi passati, però, il termine comunità aveva una connotazione territoriale ed era riferito a persone legate soprattutto da prossimità geografica, oggi, grazie anche alle nuove tecnologie, le community si sono svincolate dalla vicinanza fisica. Esse, infatti, mettono in connessione sempre più persone in tutto il mondo.
A prescindere dal contesto è indubbio ormai che le community stiano assumendo sempre più un grande valore. Valore che viene fuori soprattutto in un tempo di crisi come quello che stiamo vivendo.
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Il valore delle community durante la pandemia
La pandemia globale di questo 2020 ha giocato senz’altro un ruolo fondamentale nel mettere in evidenza quanto oggi giorno sia importante il potere di una community. L’emergenza mondiale ha, infatti, fatto sentire alle persone la necessità di entrare in connessione tra di loro, nonostante il distanziamento sociale. Intere community hanno, quindi, finito per essere coinvolte anche in progetti sociali ad hoc e, contemporaneamente, le persone all’interno delle stesse, hanno potuto condividere, in un momento così drammatico, le proprie esperienze.
Il position paper di EFPA
Il valore delle community, alla luce anche della pandemia globale, è stato affrontato nel position paper, pubblicato il 15 maggio 2020 da EFPA (Federazione Europea delle associazioni di Psicologi) e redatto in collaborazione con ECPA (Associazione Europea di Psicologia di comunità).
In esso gli psicologi hanno attributo alle community diversi meriti.
«Le comunità – ha scritto EFPA che riunisce le associazioni di psicologi di 39 paesi – possono aumentare la partecipazione collettiva. Molte comunità, immediatamente dopo l’esordio della pandemia, hanno reagito in una miriade di modi creativi per aiutare i più vulnerabili». La grande partecipazione, viene, però, secondo l’organizzazione di psicologi, generalmente data dalla “necessità da parte delle persone di sentire che il loro contributo sia veramente utile e che esse hanno influenza su un problema. Se la comunità è, quindi, coinvolta attivamente e sa che cosa può produrre il suo coinvolgimento, allora contribuirà in modo più significativo a eventuali iniziative”.
Altro grande merito delle community è quello di stimolare la collaborazione intersettoriale.
«Molte comunità in tempo di crisi hanno lavorato per aumentare le comunicazioni intergenerazionale e all’interno delle famiglie e delle reti».
Per la Federazione europea, le comunità hanno, inoltre, contribuito a combattere l’isolamento grazie alla consapevolezza da parte delle persone di poter “condividere i propri pensieri, le proprie esperienze e sentimenti con qualcuno altro!”.
Infine far parte di una community ha aiutato a riconoscere la multidimensionalità del benessere.
«Scrivere narrazioni collettive – secondo, infatti, EIFA – aiuta le persone ad affrontare con più facilità le avversità».
Il valore delle brand community in tempo di crisi
L’esistenza delle community si è rivelata, però, utile anche per i brand aziendali.
Il lockdown per il contenimento dell’epidemia di Covid-19 ha reso, infatti, ancora più indispensabili tutti quegli strumenti di relazione che passano oggigiorno attraverso la tecnologia con le community online e per i brand è stato, quindi, molto importante comunicare con gli utenti facendo sentire la propria vicinanza a consumatori e stakeholder.
Diverse aziende nei mesi scorsi hanno quindi lanciato alcune iniziative per accompagnare le loro community durante la quarantena: come il caso di Buggea costruzioni, azienda edile siracusana che lanciato il contest “disegna la casa dei tuoi sogni” per impegnare i bambini in momenti di noia a casa durante il lockdown.
Pandemia a parte, comunque, è bene non dimenticare che durante i periodi di crisi le migliori idee di business per un’azienda arrivano proprio dai clienti. Costruendo una community, si incoraggiano, infatti, questi ultimi a far parte delle attività di un’azienda e stimolarli anche nel condividere critiche utili o proposte per l’implementazione di progetti aziendali.
L’impegno di EUD Foundation
È chiaro che le community, insomma, a prescindere dal contesto e dall’uso, assumono un certo rilievo nei momenti di difficoltà, potendo apportare spesso benefici di diverso genere a chi ne fa parte, grazie alla rete di connessioni che si viene a creare all’interno delle stesse.
Anche EUD Foundation, lo ricordiamo, ha creato una propria community con l’obiettivo di offrire un aiuto professionale e concreto alle esigenze specifiche di tutte le persone fisiche e giuridiche che vi sono iscritte. Da dieci anni essa è cresciuta, portando sostegno a tutti i suoi membri ed investendo in numerosi progetti, come quello realizzato recentemente a supporto dello stato dell’Honduras.